Romanzi brevissimi!

Forza provateci!

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    Senza voler fare una lezione di narratologia, la differenza tra un romanzo e un racconto non è data dalla lunghezza dell’opera, non esclusivamente almeno, ma da altre qualità intrinseche. Generalmente un romanzo ha un arco temporale più lungo; un numero di personaggi maggiori; la presenza di sottotrame; un tema di carattere più universale e profondo; un universo descritto nei dettagli; e altre cose. Il racconto è il suo opposto speculare.
    Tuttavia ci sono romanzi brevi, molto brevi, che non hanno quasi nessuna delle qualità dette sopra. O almeno, sono così nascoste da non essere visibili. E poi ci sono i romanzi brevissimi.

    Il primo esempio che mi viene in mente, è quello di Fredric Brown, scrittore di fantascienza e di gialli tra gli anni cinquanta e settanta, maestro delle short story e dei finali a sorpresa che capovolgono il senso di tutto ciò che si era letto fino a quel momento; è anche uno dei miei scrittori preferiti di sempre. E questo suo romanzo brevissimo, mostra tutte le sue capacità.


    CITAZIONE
    The last man on Earth sat alone in a room. There was a knock on the door.
    L'ultimo uomo sulla Terra sedeva da solo in una stanza. Qualcuno bussò alla porta.


    Un altro romanzo breve, è scritto da uno dei maestri della narrativa minimalista. Uno scrittore americano che odiava il barocco in letteratura e diceva, tra un cocktail all’avana, e un safari in Africa, che un vero romanzo deve nascere dalla prima frase vera che scrivevi. Parlo di uno scrittore che ha inventato l’arte di togliere le parole, e scritto romanzi dove ogni parola fosse necessaria: Ernest Hemingway. Che scrisse un romanzo di solo sei parole, che considerava la sua miglior opera:


    CITAZIONE
    For sale: baby shoes, never worn.
    Vendesi: scarpe da bambino, mai usate.



    E infine l’ultimo esempio che voglio portarvi, è quello di Augusto Monterroso, scrittore guatelmalteco di lingua spagnolo, maestro del racconto breve di genere fantastico:

    CITAZIONE
    Cuando despertó, el dinosaurio todavía estaba allí.
    Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì.




    Come si è notato, non ho voluto commentare nessun dei tre romanzi. Li chiamo romanzi e non racconti, perché sia pure nella loro brevità, hanno tutto ciò per farti immaginare una storia completa e un universo narrativo autonomo. E mi piacerebbe che chiunque li commenti e dica cosa suscitano in loro.
    Ma lo scopo di questo topic è un altro, ed è quello di scrivere romanzi brevi, di massimo dieci parole. Non è concorrenziale al contest di scrittura, qui ognuno può scrivere quando ne ha voglia, non c’è scadenza, non c’è voto, non c’è tema, è puro gioco verbale, e palestra per il contest.


    Inizio io.

    Titolo: L'ultimo rogo.

    CITAZIONE
    E alla fine i contadini vinsero.
     
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  2. Hyè2o
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    Titolo: La vocale
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    Nel teatro c'era Campanile che scrisse numerose tragedie in due battute.
     
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  4. Knaves1
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    Molto interessante Sig., ti confesso che sul lavoro ho sempre trovato difficile trovare una tassonomia con criteri adeguati per distinguere racconti, novelle e romanzi. Credo che spetti all'autore specificare e solo a lui (se non ricordo male Conan Doyle, per quanto riguarda il ciclo si Holmes, divideva tutto in racconti brevi e racconti lunghi, tra questi ultimi ve ne sono quattro che il mondo riconosce ufficialmente come romanzi, Uno studio in rosso, Il segno dei quattro, Il mastino dei Baskerville e La valle della paura, ma perché andare contro le definizioni dell'autore?).

    Dei tre "romanzi brevi" :) che citi, ne conoscevo solo uno. Mi salta agli occhi una cosa, che fa capire quanto sia difficile creare universi immaginari senza falle: "The last man on Earth sat alone in a room. There was a knock on the door". Alone non è una ridondanza?

    Ecco il mio romanzo breve:

    Titolo: Boschi insanguati

    CITAZIONE
    Tra le mura verdeggianti si aprì una crepa azzurra. Si alzò di scatto.
     
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  5. MadManMoon
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    CITAZIONE (Knaves1 @ 24/7/2015, 15:01) 
    Mi salta agli occhi una cosa, che fa capire quanto sia difficile creare universi immaginari senza falle: "The last man on Earth sat alone in a room. There was a knock on the door". Alone non è una ridondanza?

    Secondo il mio modesto parere no.
    Essere l'ultimo uomo sulla terra non implica essere soli, essere l'ultima forma di vita sulla terra. Per questo, quel alone rimarca felicemente lo stupore del knock on the door successivo: lo trovo necessario, insomma.

    E' il mio parere, ovviamente; lungi da me provare a fare il critico letterario :D
     
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    Non sapevo che Conan Doyle definiva i suoi romanzi "racconti lunghi". La cosa interessante è che a mio avviso Il mastino dei Baskerville è uno dei migliori romanzi mai scritti. Tempo fa, lo dico per curiosità, lessi la recensione di un libro in cui l'autore dopo aver analizzato e decostruito il romanzo, asseriva che Holmes si fosse sbagliato e che l'assassino fosse un altro. Non ho letto il libro in questione e francamente non ne ho neanche voglia, data la premessa.

    Tornando alla questione tassonomica, sinceramente non mi sono mai posto il problema, e penso che più che altro serva all'editoria per vendere un prodotto. Romanzo fa più figo e impegnato.
    Un amico scrittore mi disse una volta che il romanzo narra la vita di un uomo, il racconto narra un episodio. Ma subito disse che c'erano romanzi che narravano solo un episodio, e racconti di una pagina che narravano di una vita o molte vite. E scoppiava a ridere.
    Ecco, in quella risata mi sa che è inscritta la definizione :)
    Per il resto, la volontà dell'autore credo sia sacra, ma anche lui può sbagliare XD

    E sì, quel "alone" è ridondante, però conoscendo l'autore, che sebbene abbia scritto narrativa di genere, era uno scrittore vero che pesava le parole, credo sia una scelta mirata. Leggendolo senza, sia in italiano che in inglese, perde un po'.
    Però come ho detto, adoro Brown da quand'ero bambino, e nei suoi confronti mi sento protettivo.
     
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  7. Knaves1
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    Allora, per ordine e senza quotare, che incasinerebbe ancor di più. Sig., si conferma che a parte la nostra incomprensione al primo impatto la vediamo in modo molto simile. Sì, è una questione puramente editoriale, secondo. Anche perché, come dici pure tu, non stiamo parlando che so, di "sonetti" dove la definizione influisce sulla forma. Io posso scrivere due righe, come stiamo facendo, e dire che è un romanzo. Lo dico io, basta e avanza.

    MadManMoon, la tua osservazione è giusta. Tieni conto che io disprezzo la critica, l'ho spiegato proprio oggi nella sezione dei test. Le interpretazioni sono molteplici e tutte varie. Se quel alone ha valore, togliamo pure il se, diciamo che ne ha, credo che sia più per enfatizzare la solitudine e creare l'effetto sorpresa con la bussata. Non mi viene da pensare alla presenza di altre creature, che renderebbe meno sorprendente il rumore alla porta (il mio cane bussa, quando non riesce ad aprire da sé). Però non è detto che la mia interpretazione sia generalmente più valida della tua. Lo è per me. Generalmente invece, hanno tutte lo stesso valore.

    Eh sì Sig., anche il "folle" che diceva che Holmes s'era sbagliato. Quel racconto (o romanzo) è così ben strutturato e chiaro che non vedo chi altri potrebbe essere l'assassino. Il Lord? Che a quel punto avrebbe ripreso dal lato machiavellico e crudele della famiglia, per far fuori il lontano parente e beccare l'eredità, rubandosi pure la donzella? O Watson, che a quel punto sarebbe un serial killer che segue Holmes, anzi, lo precede?
     
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  8. ennedineve
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    Uno dei miei preferiti, scoperto grazie ad "Antologia della Letteratura Fantastica" di Borges, Casares e Ocampo, è "Un credente", di George Loring Frost (il quale è molto probabilmente uno pseudonimo dello stesso Borges):

    CITAZIONE
    Al caer la tarde, dos desconocidos se encuentran en los oscuros corredores de una galería de cuadros. Con un ligero escalofrío, uno de ellos dijo:
    -Este lugar es siniestro. ¿Usted cree en fantasmas?
    -Yo no -respondió el otro-. ¿Y usted?
    -Yo sí - dijo el primero, y desapareció.

    Al sopraggiungere della sera due sconosciuti si incontrano negli oscuri corridoi di una galleria di quadri. Con un leggero brivido uno di essi disse:
    - Questo posto è sinistro. Lei crede ai fantasmi?
    - No, - rispose l’altro. – E lei?
    - Io sì,- disse il primo e scomparve.

    Tra l'altro, curiosamente, il primo racconto citato da Sigfried io lo conoscevo nella versione di Thomas Bailey Aldrich, "Sola con la sua anima":

    CITAZIONE
    A woman is sitting alone in a house. She knows she is alone in the whole world: every other living thing is dead. The doorbell rings.

    Una donna sta seduta sola in casa. Sa che al mondo non c’è più nessuno: tutti gli altri esseri umani sono morti. Bussano alla porta.
     
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    Effettivamente mi sa che il vecchio Fredric ha copiato XD
    Non posso difenderlo, tranne tirare in causa la poligenesi letteraria.
     
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  10. SuicideLullaby
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    E nel vederla così, bagnata, cadde a terra. Ferito.

    Titolo: Le lacrime degli innamorati li trafiggono nel cuore come frecce



    Adoro i titoli lunghi
     
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    Titolo:

    Compleanno di eles-chan



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    I have a drink
     
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  12. Marco1306
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    proviamo

    titolo: un timido innamorato

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    le voleva parlare, ma le parole gli morivano in bocca
     
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  13. Helder
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    http://fake-books.blogspot.it/
     
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  14. N ™
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    CITAZIONE (Marco1306 @ 26/7/2015, 11:10) 
    proviamo

    titolo: un timido innamorato

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    le voleva parlare, ma le parole gli morivano in bocca

    Sei più tenero di questo dolcetto. :banshee:
     
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  15. Marco1306
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    :shy:
     
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25 replies since 24/7/2015, 12:47   424 views
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